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Come funziona l’IVA per chi vende su Amazon in Italia e in Europa

Ti sei mai chiesto come funziona l’IVA su Amazon per chi vende in Italia e in Europa? Scoprilo con noi! 

Vendere su Amazon è infatti una delle strade più veloci per entrare nel mondo dell’e-commerce: il marketplace ti permette di raggiungere milioni di clienti senza dover investire subito in un sito proprietario. Ma insieme alle opportunità arrivano anche dubbi e responsabilità, soprattutto quando si parla di IVA e fiscalità.

La domanda che più spesso riceviamo in Consol è: “Come devo gestire l’IVA se vendo su Amazon in Italia e all’estero?”
In questo articolo ti spiego in modo semplice e pratico quali sono le regole da conoscere, gli errori da evitare e gli strumenti che ti aiutano a non incorrere in sanzioni.

IVA su Amazon per chi vende in Italia

Se vendi tramite Amazon a clienti italiani, valgono le regole fiscali nazionali.

      • Se sei in regime forfettario: non addebiti l’IVA ai clienti (fatturi senza IVA con dicitura di legge), ma devi comunque registrare le vendite. Attenzione: questo regime è vantaggioso solo fino a una certa soglia di fatturato e può non essere conveniente per chi ha margini ridotti.

      • Se sei in regime ordinario: devi applicare l’IVA del 22% (o ridotta, se i tuoi prodotti lo prevedono) su ogni vendita. L’incasso che Amazon ti riconosce è già al netto delle commissioni, ma il calcolo dell’IVA rimane in capo a te.

      • Fatturazione elettronica: se vendi online, non sei obbligato a emettere fattura elettronica, a meno che il cliente non sia un titolare di partita iva, oppure un privato che ne faccia richiesta. Questo vale sia per vendite dirette sia per quelle tramite marketplace.

    👉 Errore comune: molti venditori non registrano correttamente i dati di Amazon nei registri IVA, pensando che il report sia già “pronto”. In realtà va rielaborato e riconciliato.

    IVA e vendite intracomunitarie (Europa)

    Quando inizi a vendere a clienti di altri Paesi UE (ad esempio Germania, Francia o Spagna) entrano in gioco regole diverse.

    Fino a pochi anni fa bisognava monitorare le soglie di vendita in ciascun Paese e aprire una partita IVA locale se le superavi. Dal 2021, invece, esiste il sistema OSS – One Stop Shop, che ha semplificato tutto.

        • Con OSS puoi dichiarare in Italia l’IVA dovuta sulle vendite verso i consumatori finali negli altri Paesi UE.

        • Non devi più aprire posizioni IVA in ogni singolo Stato, a meno che tu non decida di stoccare i prodotti nei loro magazzini (es. Amazon PAN-EU).

        • L’aliquota da applicare non è quella italiana, ma quella del Paese del cliente (es. 19% in Germania, 20% in Francia).

      👉 Esempio pratico:
      Un venditore italiano vende 1.000 € di prodotti a un cliente francese. Con l’OSS dichiara in Italia, ma applica il 20% di IVA francese, che poi viene riversata allo Stato francese tramite l’Agenzia delle Entrate.

      IVA con vendite extra-UE (es. UK e USA)

      Se vendi fuori dall’Unione Europea, le regole cambiano ancora.

          • Regno Unito (post-Brexit): è come vendere in un Paese extra-UE. Amazon spesso trattiene e versa direttamente l’IVA dovuta (per importi fino a 135 £), ma rimangono obblighi dichiarativi e doganali a tuo carico.

          • USA e altri Paesi extra-UE: qui entra in gioco il codice EORI, necessario per esportare. L’IVA non si applica, ma possono esserci dazi doganali e imposte locali che il cliente deve pagare alla consegna.

        👉 Errore comune: non verificare come Amazon gestisce l’IVA nei Paesi extra-UE, rischiando di trovarsi con tasse doppie o con margini ridotti.

        I 5 errori più comuni dei venditori Amazon

        Ignorare l’OSS e continuare a gestire manualmente le soglie di ciascun Paese.

        Non riconciliare i dati di Seller Central con la contabilità, fidandosi ciecamente dei report.

        Applicare l’aliquota IVA sbagliata nei diversi Paesi.

        Affidarsi a un commercialista tradizionale che non conosce le regole del marketplace e tratta le vendite come fossero “negozio fisico”.

        Non gestire correttamente i rimborsi: anche le note di credito devono seguire le regole IVA.

        Perché è importante affidarsi a un consulente specializzato

        Vendere su Amazon non significa “solo” fare e-commerce: significa muoversi in un sistema internazionale dove la fiscalità è complessa e in continua evoluzione.

        Un errore di IVA può costarti:

            • Sanzioni fiscali in Italia.

            • La sospensione dell’account Amazon (se emergono discrepanze).

            • Margini ridotti a causa di calcoli errati.

          👉 Ecco perché sempre più aziende arrivano in Consol dopo esperienze negative: il loro commercialista non era preparato sulle dinamiche dell’online.

          Conclusione

          Gestire correttamente l’IVA per le vendite su Amazon in Italia e in Europa è possibile, ma serve conoscenza specifica.
          Le regole cambiano a seconda che tu venda in Italia, UE o extra-UE, e un errore può costare caro.

          La buona notizia? Con le giuste strategie e strumenti (come OSS e una riconciliazione contabile corretta), puoi concentrarti sulle vendite lasciando la parte fiscale a chi lo fa di mestiere.

          👉 Se anche tu vendi online e vuoi la certezza di gestire l’IVA senza rischi, contattaci in Consol: siamo specializzati in contabilità e fiscalità per e-commerce e marketplace.