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Amazon FBA 2025: cosa cambia davvero per le aziende italiane

Negli ultimi mesi Amazon ha introdotto nuove procedure fiscali e gestionali che stanno impattando concretamente sui conti delle aziende italiane.
Molti venditori si sono trovati di fronte a un saldo Amazon diverso da quello risultante in contabilità, a fatture di commissioni improvvisamente con IVA al 22%, o a nuove regole per l’OSS e la gestione delle vendite intra-UE.
Vediamo insieme cosa sta realmente cambiando — e cosa deve fare un’azienda per evitare errori che possono costare caro.

💡 1. Fatture di commissioni: ora con IVA italiana

Fino ad agosto 2024 le commissioni di Amazon erano fatturate dal soggetto lussemburghese Amazon Services Europe Sàrl, quindi esenti IVA.
Dal 1° settembre 2024, invece, la fatturazione avviene dalla partita IVA italiana di Amazon.
Questo significa che:

  • le fatture di commissioni sono ora imponibili IVA al 22%;
  • devono essere rilevate nel registro acquisti;
  • incidono direttamente sul registro corrispettivi per chi usa software come ZonWizard o AmzOne.

👉 In pratica: il costo delle commissioni ha ora un impatto effettivo sui conti, non solo gestionale.

🌍 2. OSS e vendite intracomunitarie: attenzione alla doppia gestione

Molte aziende che vendono in UE utilizzano l’OSS (One Stop Shop) per semplificare gli adempimenti.
Ma con l’uso dei magazzini Amazon in diversi Paesi, il sistema OSS non basta più da solo.
Serve una verifica puntuale su:

  • luogo di stoccaggio effettivo della merce (Pan-EU o Commingling);
  • identificazione IVA locale dove il magazzino è situato;
  • fatturazione coerente con il Paese di destinazione.

💬 In Consol, vediamo spesso casi in cui le vendite risultano correttamente registrate in OSS, ma con IVA versata nel Paese sbagliato.
Un errore che può emergere anche dopo mesi, in sede di revisione o controllo incrociato.

🧾 3. FBA e saldo Amazon: perché non coincide con la contabilità

Uno dei problemi più diffusi del 2025 riguarda il saldo Amazon annuale.
Sempre più aziende scoprono scostamenti anche rilevanti (a volte oltre 100.000 €) tra:

  • il saldo finale riportato da Amazon, e
  • i dati contabili derivanti dal Seller Central.

Le cause più comuni:

  • vendite “Commingling” con differenze di magazzino non tracciate correttamente;
  • fatture di commissioni duplicate o mancanti;
  • registrazioni gestionali non allineate alla nuova fatturazione con IVA italiana.

Consiglio Consol: controllare almeno una volta all’anno il bilancio Amazon rispetto al Seller Central con una riconciliazione contabile completa. È l’unico modo per intercettare tempestivamente errori e riclassificarli correttamente nel bilancio.

📊 4. L’impatto sul bilancio 2025

Tutti questi cambiamenti incidono direttamente sul conto economico e, di conseguenza, sulle imposte.
Chi non aggiorna tempestivamente il proprio piano dei conti rischia:

  • costi non dedotti o duplicati,
  • IVA detratta in modo scorretto,
  • o, peggio, differenze contabili che emergono solo al bilancio finale.

👩🏻‍💼 Da qui nasce il nuovo servizio di Revisione Consol, pensato per chi vuole verificare la correttezza della contabilità legata ad Amazon e marketplace esteri, prima di arrivare al bilancio.

⚙️ 5. Cosa fare adesso

Se la tua azienda vende su Amazon, ecco i passi concreti per allinearti al 2025:

  1. Aggiorna i codici IVA e la gestione delle fatture Amazon nel gestionale.
  2. Controlla che i dati OSS corrispondano al Paese di effettiva destinazione.
  3. Esegui una riconciliazione tra Seller Central e contabilità.
  4. Pianifica una revisione entro fine anno.

💬 In sintesi

Il 2025 è l’anno in cui la contabilità Amazon entra pienamente nel bilancio.
Non basta più “registrare in automatico”: serve capire, verificare, allineare.
E farlo ora, significa evitare brutte sorprese a maggio 2026.

📞 Consol – Consulente fiscale del tuo e-commerce

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Scrivici su consol.srl/contatti o al numero dedicato 351 361 4460.