Vendere all’estero online è il sogno (e l’obiettivo) di molti e-commerce italiani.
Ma la realtà è che, senza una pianificazione fiscale e gestionale precisa, la crescita può diventare una fonte di errori costosi.
Negli ultimi mesi, in Consol abbiamo seguito decine di aziende che hanno avviato vendite intra-UE o extra-UE e tutte, prima o poi, si sono scontrate con gli stessi problemi.
Ecco le 5 aree piĂą critiche da conoscere prima di espandersi.
💡 1. IVA e OSS: non basta “attivarlo”
L’OSS semplifica la dichiarazione dell’IVA sulle vendite UE, ma non risolve tutto.
Se spedisci da magazzini in piĂą Paesi, devi avere una partita IVA locale in ciascuno di essi.
Molti si accorgono troppo tardi che Amazon, con il programma Pan-EU o Commingling, sposta la merce anche senza preavviso.
👉 Regola d’oro: individua dove stocchi e vendi, e verifica se serve identificazione IVA locale.
đź’¶ 2. Prezzi e valute
Vendere in euro, sterline o zloty non è la stessa cosa.
I tassi di cambio e le commissioni marketplace incidono sul margine piĂą di quanto si pensi.
Imposta nel gestionale valute e aliquote IVA coerenti per Paese, altrimenti le tue analisi di margine saranno fuorvianti.
đźšš 3. Logistica e costi nascosti
Le spedizioni internazionali nascondono una moltitudine di costi:
dazi, sdoganamenti, resi più costosi, e IVA all’importazione che spesso non è detraibile se non documentata correttamente.
Chi usa Amazon FBA deve sapere che una parte delle movimentazioni può generare operazioni assimilate all’acquisto intracomunitario, da registrare in contabilità .
📊 4. Contabilità multilocale
Molti gestionali non sono pronti a gestire fatture di vendita e acquisto multivaluta e multi-IVA.
Il risultato? Registrazioni errate, duplicazioni e differenze nei saldi marketplace.
👉 Il consiglio Consol: verifica che il tuo commercialista o software contabile sia in grado di riconciliare correttamente i dati di Amazon, Shopify o altri canali, distinguendo le aree geografiche.
đź§ľ 5. Documentazione e adempimenti per vendere all’estero online
Ogni Paese UE ha regole proprie su tempistiche e formato delle fatture.
In alcuni casi serve un rappresentante fiscale locale, o un identificativo EORI per l’import/export.
La soluzione migliore è una procedura interna di controllo che garantisca che ogni documento sia coerente con il Paese in cui avviene la consegna.
đź’¬ In sintesi
Espandersi e vendere all’estero online è un passo strategico, ma servono basi solide:
✔️ identificazioni IVA corrette
✔️ gestione valute
✔️ logistica tracciata
✔️ contabilità coerente
Solo così la crescita diventa sostenibile — e i bilanci restano sotto controllo.
📞 Consol – Consulente fiscale del tuo e-commerce e del tuo negozio Amazon
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